Risposta all’articolo :”Infermiere in maternità letti tagliati in neurologia”

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COMUNICATO STAMPA

 

Risposta all’articolo pubblicato sul Gazzettino il giorno 5 marzo

 

In riferimento al vostro articolo “Infermiere in maternità letti tagliati in neurologia” pubblicato il 5 marzo c.a. vorrei specificare quanto segue:

 

Premesso che la popolazione infermieristica dell’Azienda Ospedaliera S. Maria degli Angeli è composta per il 75% da donne è ovvio che quando l’Infermiera è in maternità e quindi impossibilitata ad erogare assistenza diretta, vi siano disagi all’organizzazione della struttura.

Il taglio dei posti letto in neurologia o i disagi che si stanno creando in altri reparti/servizi, di certo non sono da imputare alla maternità delle infermiere o dei medici o di altre operatrici, ma ai tagli previsti dallo Stato e dalla Regione sul personale degli ospedali e del territorio. “Accusare” le donne, che per nostra fortuna vanno in maternità e danno un futuro alla nostra esistenza, di essere la causa dei posti letto tagliati in un reparto è scorretto, sbagliato e deviante dalle vere ragioni.

Da sempre le donne sono il numero maggiore dei dipendenti del comparto sanità e da sempre esiste la maternità (anzi, oggi certamente ridotta rispetto a qualche decennio fa) e chi dirige e gestisce gli ospedali lo sa e si organizza per ridurre al minimo il disagio per l’utenza quando manca personale di assistenza. Quindi il problema del taglio dei posti letto non è certo da imputare alla maternità ma ai sempre più pressanti tagli “a mio parere incontrollati e spesso errati” alla spesa sanitaria.

L’impossibilità di sostituire le maternità, i pensionamenti, le malattie lunghe ed attivare concorsi che permettano di assumere personale per garantire una corretta assistenza, stanno portando sempre più gravi pericoli per il cittadino che necessita di cure e seppur consci che la crisi economica che da anni ci sta coinvolgendo rende tutto più complicato, non dobbiamo però dimenticare che la salute di tutti i cittadini è un diritto sancito dalla Costituzione e che va quindi rispettato. Ci avviciniamo ad una data molto importante l’8 marzo e voglio ringraziare tutte le colleghe che ogni giorno con la loro passione, la professionalità e le competenze danno un contributo impagabile a chi ha bisogno di assistenza e cura. L’invito che faccio alle istituzioni preposte è quello di prendere decisioni chiare (eliminazione di inutili e costosi doppioni, chiusura o riconversione di piccoli ospedali che sono oramai solo dei meri contenitori) che permettano di mantenere alti gli standard assistenziali e sanitari della nostra regione ed evitino così di mettere sempre più in difficoltà chi opera in ospedale e sul territorio, ricordando che l’obiettivo comune è lo stato di benessere del cittadino.

 

 

 

 

Il Presidente del Collegio IPASVI di Pordenone

Dott. Luciano Clarizia

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