CONVEGNO REGIONALE – giovedì 14 novembre 2013 – Mozione Finale

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Coordinamento Regionale Collegi IPASVI – FVG

 

LE COMPETENZE DELL’INFERMIERE:

UNA CHIAVE PER IL CAMBIAMENTO DEL SISTEMA SALUTE

 

Grado, Palazzo dei Congressi – Giovedì 14 Novembre 2013

 

 

Il Coordinamento Regionale Collegi IPASVI – FVG, a conclusione del Convegno sul tema delle competenze infermieristiche e del cambiamento del sistema salute, che ha sviluppato un ampio dibattito,

 

dichiara la propria posizione,

su alcuni argomenti a cui attribuisce vitale importanza

per la professione infermieristica stessa ma anche e soprattutto per i cittadini ed i loro rappresentanti a tutti i livelli.

 

 

Dato che l’infermiere, ai diversi livelli di responsabilità, contribuisce ad orientare le politiche e lo sviluppo del sistema sanitario regionale, al fine di garantire il rispetto dei diritti degli assistiti, l’utilizzo equo e appropriato delle risorse e la valorizzazione del ruolo professionale, chiediamo la presenza permanente della rappresentanza professionale all’interno delle commissioni regionali sia a valenza programmatoria sia di tipo tecnico.

Poiché l’infermiere, alla luce della lettura critica del sistema sanitario regionale e delle esperienze italiane ed europee, atte a migliorare l’assistenza ospedaliera, tarandola sul case mix di risorse assorbite e sul case mix di professionisti necessari a garantire buoni esiti di salute agli assistiti, chiediamo di sviluppare ulteriormente i servizi socio-sanitari domiciliari, l’organizzazione ospedaliera tarata sull’intensità assistenziale e clinica e la revisione dell’attuale funzionamento dei pronti soccorsi, sperimentando modelli di see and treat soprattutto dove non è garantita la solerte presa in carico dei cittadini più fragili, costretti ad attendere ore per un inquadramento e trattamento di tipo ortopedico, di individuare meccanismi “certi” per l’attivazione della consulenza infermieristica, clinica e didattica nell’ambito delle Aziende del SSR.

Considerato che l’infermiere riconosce l’interazione tra professionisti e quella interprofessionale quali modalità fondamentali per garantire la continuità assistenziale e delle cure, contribuendo a realizzare una rete imprescindibile per far fronte ai bisogni dei cittadini, chiediamo che all’infermiere sia riconosciuta la propria azione di presa in carico già in ambito delle strutture ospedaliere e dei pronti soccorsi, attivando percorsi di dimissione protetta integrata con i servizi comunali.

Poiché l’infermiere fonda il proprio operato su conoscenze validate e aggiorna saperi e competenze attraverso la formazione permanente, la riflessione critica, la ricerca, la sperimentazione clinica e assistenziale per l’evoluzione delle conoscenze e per i benefici dell’assistito, chiediamo siano aggiornati e migliorati i Protocolli d’intesa con l’Università al fine di evidenziare i diversi ambiti di interesse della salute del cittadino, attivando specifici percorsi formativi di competenze avanzate nelle aree individuate, valorizzando la formazione di base e permanente. 

Considerato l’importante apporto esercitato dai tutor infermieristici di primo e secondo livello e dai docenti di materie professionalizzanti, all’interno dei corsi di laurea chiediamo che tale ruolo sia riconosciuto formalmente sia sotto il profilo di ruolo sia contrattuale.

Valutato che l’infermiere concorre a promuovere le migliori condizioni di sicurezza dell’assistito e dei familiari e lo sviluppo della cultura dell’imparare dall’errore, chiediamo che in ogni Azienda sia istituita una commissione multiprofessionale che sviluppi iniziative per la gestione del rischio clinico e che riconosca all’infermiere lo specifico ruolo organizzativo trasversale. 

 

Considerato che l’infermiere si impegna a promuovere la tutela degli assistiti che si trovano in condizioni che limitano lo sviluppo e l’espressione, quando la famiglia e il contesto non siano adeguati ai loro bisogni chiediamo sia riconosciuto anche sotto il profilo di ruolo e contrattuale la forte azione degli infermieri di comunità e di microarea.

Poiché l’infermiere ascolta, informa, coinvolge l’assistito e valuta con lui i bisogni/diritti, anche al fine di esplicitare il livello di assistenza garantito e facilitarlo nell’esprimere le proprie scelte, contrastando le istituzionalizzazione e il ricorso improprio al ricovero ospedaliero, chiediamo sia riconosciuto anche sotto il profilo di ruolo e contrattuale la forte azione degli infermieri case manager.

 Visto che l’infermiere, nell’interesse primario degli assistiti, compensa le carenze dei disservizi che possano eccezionalmente verificarsi nelle strutture in cui opera, rifiutando, però, la compensazione quando sia abituale o ricorrente o comunque pregiudichi sistematicamente il suo mandato professionale, dando immediata comunicazione ai responsabili professionali della struttura in cui opera e al proprio Collegio, chiediamo sia garantita l’effettiva presenza numerica degli infermieri in termini di ore equivalenti lavorate e non di numero di risorse, in quanto l’attuale sistema non tiene conto delle assenze per part time, aspettative, utilizzo della L.104, mettendo in difficoltà la tenuta e la sostenibilità del buon funzionamento dei servizi e della qualità assistenziale erogata nei confronti degli assistiti.

Questo documento sarà inviato dal Coordinamento Regionale Collegi IPASVI del Friuli Venezia Giulia agli organi istituzionali, politici, sindacali, aziendali, universitari e ai diversi portatori d’interesse locale, provinciale e regionale al fine di tutelare il cittadino/utente che ha il diritto, sancito dalla Costituzione, di ricevere prestazioni sanitarie da personale qualificato attraverso l’utilizzo delle migliori evidenze scientifiche ed organizzative.

 

 

Dott. Luciano Clarizia (Presidente IPASVI Pordenone)

Dott.ssa Orietta Masala (Presidente IPASVI Gorizia)

Dott. Flavio Paletti (Presidente IPASVI Trieste)

Dott.ssa Sabrina Spangaro (Presidente IPASVI Udine)

 

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